L'autore

Quando chiedo un documento in Comune, ci scrivono su che sono nato a Milano il 2 gennaio 1937. Dal momento che tutti i documenti in mio possesso concordano dev'essere vero.

A scuola miniavo i margini dei libri di testo e gli spazi bianchi alla fine dei capitoli. All'inizio i professori si dimostravano poco comprensivi e mi prendevano a scappellotti sulla nuca, ma piano piano, con il procedere dell'anno scolastico, considerato che il mio profitto non ne pativa e che comunque non rompevo le scatole agli altri, se la mettevano via. Alla fine del liceo riuscivo a portare a scuola certi acquarellini con i quali pitturare. Ne venivano fuori dei codici miniati. L'anno successivo potevo rivendere i libri al doppio del prezzo di copertina. Ricordo di aver ottenuto il miglior risultato - il 250 per cento! - con una letteratura greca.

Da circa mezzo secolo, dall'inizio degli anni sessanta, attaccato con l'adesivo a una parete del mio studio, c'è un foglietto che dice testualmente: "URGENTE! Passare all'Università di Pavia (facoltà di Scienze Politiche) a ritirare il diploma di laurea. GIÀ PAGATO!!!". Non ci sono ancora passato ma se c'è quel biglietto ci sarà anche il diploma.

In casa ho trovato i due libri del "Clavicembalo ben temperato" (di Bach) diteggiati con la mia grafia. Siccome mi sembra impossibile di averlo fatto per puro diletto devo arguire di aver studiato musica. Forse anche abbastanza seriamente dato l'intrico di note che c'è lì dentro.

Ho cominciato a disegnare fumetti nel '65 su uno dei primi numeri di LINUS (il 4 o il 5). In contemporanea facevo anche il redattore in una casa editrice. E forse avrei continuato a farlo se non fosse stato che un giorno l'Editore mi ordinò di rileggere tutto un noiosissimo romanzone di mare (che avevo appena finito di correggere) solo per togliere la parola "scialuppa" (un francesismo) e sostituirla con l'italianissima parola "lancia". Questo evento decise della mia vita lavorativa: dissi buongiorno e buonasera e me ne andai.

Da quel momento ho prodotto fumetti e illustrazioni a tempo pieno. Nel corso degli anni ho riempito qualche scaffale della mia cantina di mie collaborazioni. Ci sono periodici assolutamente sconosciuti (come un certo MONDO DOMANI o un PENSIERO COMUNE), pubblicazioni mai diventate di dirompente popolarità (come una rivista dell'ENI), settimanali e mensili defunti (TEMPO, TANGO, CUORE, DIRE-FARE-BACIARE), ma anche qualcosa di ancor vivo e più o meno vegeto (oltre a LINUS, LA STAMPA, SOLE-24 ORE, PANORAMA, L'AVVENIRE, L'EUROPEO, AMICO TRENO, CORRIERE DELLA SERA, ECONOMY e, da ultimo, PSYCHOLOGIE). Dal 1987 ogni anno c'è qualcosa di mio anche su SMEMORANDA, l'agenda.

Ho pubblicato tre libri e ne ho illustrati parecchi altri, sopratutto scolastici, dalle due grammatiche italiane, per Mursia, ai testi di educazione musicale, ancora per Mursia e per Morano.

Fra le mie attività "una tantum" ci sono cose molto eterogenee che vanno dalle sigle animate della trasmissione televisiva MAI DIRE GOL (un po' di anni fa) alle illustrazioni per un vedemecum rivolto ai familiari dei malati del morbo di Alzheimer, da un libro-strenna che una casa farmaceutica ha offerto ai medici italiani a un fascicolo di educazione alla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani (spazzatura) distribuito nelle scuole medie della Lombardia. E chissà cos'altro dimentico.

Ho una moglie con la quale vado amorevolmente d'accordo da più di quarantacinque anni. Mi ha dato due figli che sono grandi e dai quali non ho avuto che soddisfazioni. Ho anche una nipotina che per adesso ha circa due anni. Quando ne avrà sette le regalerò un violoncello e le lezioni per impararlo. Così si ricorderà di suo nonno!